SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
(CONFESSIONE) 

Il Sacramento della Riconciliazione, o Confessione, non è invenzione di uomini, ma un dono di Gesù Risorto, che agli apostoli disse: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati” (Gv 20,22-23). Nessuno, quindi, può dire: “Mi confesso direttamente con Dio”. Tutti abbiamo bisogno di accedere al confessionale e inginocchiarci di fronte a un sacerdote che il quel momento mi rappresenta Gesù Cristo.
Avviciniamoci al sacerdote con fiducia e, nella sua assoluzione, sentiamo la gioia del Padre celeste: “Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato” (Lc 15,24).

Una buona confessione si prepara prima con l’esame di coscienza, poi si accede al Sacramento con il cuore contrito, cioè con profondo dispiacere per aver offeso Dio che ci ama tanto. È proprio questo amore che ci perdona, ci rimette sulla giusta via e ci santifica.
Il dolore dei peccati deve essere accompagnato dal proposito di non commetterli più. I peccati vanno confessati tutti senza vergogna. Infine bisogna soddisfare la penitenza che ci viene assegnata dal confessore.

Ci si può confessare prima o dopo la messa nei giorni feriali. Durante la messa nei giorni festivi.